Gemme e pietre preziose

L’ambra

Ambra

(in greco antico ἤλεκτρον, elektron) è un termine usato in passato come sinonimo di resina fossile e di resinite e questa ambiguità è stata fonte di fraintendimenti e confusione. In particolare nella letteratura europea antica il termine ambra è stato usato in senso molto restrittivo per identificare la “succinite”, la varietà di ambra baltica più importante dal punto di vista gemmologico e ancora oggi questa accezione è molto comune, probabilmente per l’importanza commerciale che questa varietà di ambra ha rivestito nella storia europea.

Nella comunità scientifica oggi per ambra si intende una qualsiasi resina fossile e le sue varietà vengono identificate secondo la provenienza geografica. In mineralogia e in gemmologia l’ambra viene considerata una sostanza amorfa appartenente alla classe mineralogica dei composti organici.

 

  • Classe minerale: pietra organica
  • Formula chimica (semplificata): C10H16O+S
  • Provenienza: Mar Baltico, isole del Mare del Nord, Francia, Spagna, Russia, Canada, Messico e Santo Domingo
  • Colore: dal giallo-miele al giallo scuro (rare qualità presentano toni rossi, bruni, biancastri)
  • Peso specifico: 1,030-1,125 (un poco più superiore a quello dell’acqua)
  • Durezza: 2,5-3 della scala Mohs
  • Lucentezza: resinosa
  • Trasparenza: da trasparente a semiopaca e traslucida
  • Sistema cristallino: amorfo

Le varietà di Ambra si identificano in base alla provenienza geografica. Quella più diffusa in gioielleria è quella che proviene dai Paesi Baltici.

 

Ambra insetti

Abbastanza di frequente, è possibile trovare esemplari di Ambra contenenti insetti (ma anche semi, foglie e piume) rimasti intrappolati al suo interno al momento della sua formazione. In questo caso siamo di fronte ad un affascinante pezzo da collezione che può altresì divenire interessante oggetto di studio per genetisti e paleontologi.

 

Ambra, resina

La resina da cui si ricava l’Ambra viene prodotta da una conifera molto diffusa e nota da milioni di anni.

Ma come avvenne, in origine, il processo?

250 milioni di anni fa, tremendi terremoti seppellirono le foreste che furono inghiottite sotto gli oceani. L’enorme pressione enorme esercitata e i milioni di anni indurirono i blocchi e le gocce di resina, trasformandola in una materia dura.
Sepolta sotto strati di terra e di sabbia, oggi risale in superficie dai fondali marini oppure estratta dagli strati in cui si trova.
Anticamente la resina veniva pescata semplicemente con le reti in quanto il moto ondoso del mare la staccava dalle rocce madri e la sua leggerezza la faceva galleggiare a pelo dell’acqua.

Giacimenti

Attualmente si raccoglie e viene lavorata nei Paesi Baltici quali Polonia, Lituania, Lettonia, Russia, Danimarca, Svezia e Germania.

Ambra baltica

L’Ambra baltica è una resina fossile formatasi da alberi vissuti oltre 40 milioni d’anni fa che appartenevano ad ampie foreste equatoriali che coprivano il Nord Europa, fino ad arrivare all’America del Nord.

L’azione combinata di evaporazione, fermentazione batterica e ossidazione, ha fatto sì che la resina fuoriuscita da questi alberi si solidificasse fino a pietrificarsi, dando così origine all’Ambra ben nota oggi.

Il ghiacciaio formatosi in un secondo momento in tali luoghi schiacciò e spostò i sedimenti d’ambra, distruggendone gran parte. I giacimenti rimasti, oggi si trovano lungo le rive del Mar Baltico.

 

Ambra gialla.

È il colore “classico”, rappresenta il 70% dell’ambra baltica.

Non è trasparente e si presenta in tante differenti tonalità. Esposta al sole, la resina prodotta dagli alberi inizia a evaporare creando migliaia di microbolle di gas: in un millimetro quadrato se ne trovano fino a 2.500, con un diametro di 0,05-0,0025 mm.

Per il suo colore, l’ambra gialla viene chiamata anche la pietra del sole. Nell’antichità era molto utilizzata per i riti pagani: se ne facevano anche amuleti “portafortuna”.


Ambra nera.

È un colore molto diffuso. La maggior parte del contenuto (generalmente fino al’85% ) deriva da frammenti di corteccia e altri resti vegetali. Solamente il restante 15% deriva dalla resina: per questo motivo è l’ambra più fragile e più difficile da lavorare.

Nell’antichità, durante i riti funebri, l’ambra nera veniva appoggiata sul petto del defunto per proteggerlo dagli spiriti cattivi e facilitare il suo percorso verso il cielo.

Energicamente è molto potente ed è consigliata per il mal di gola e la tiroide.


Ambra trasparente (con sfumatura gialla).

Rappresenta il 10% di tutta l’ambra baltica. I pezzi più grandi di ambra trasparente sono estremamente rari e preziosi.

Questo colore potrebbe essere chiamato “primario”, in quanto è il colore della resina fresca. A differenza dell’ambra gialla, le gocce di questa resina scorrevano lungo il tronco esposto all’ombra e quindi in fase di formazione i terpeni della resina emettevano vapore molto lentamente, senza formare bolle di gas.

Il 97% delle inclusioni di insetti nell’ambra riguarda l’ambra trasparente.

 


Ambra verde.

Tipologia rara, prende la sua caratteristica colorazione grazie a impurità vegetali come muschio, erbe e varie piante. Esiste sia trasparente che opaca. L’ambra verde trasparente ha una struttura interna chiamata “zuccherata” o “cristallizzata”, dovuta alla reazione tra la clorofilla delle piante e la resina.

Nell’antichità, l’ambra con frammenti vegetali spesso veniva indossata dall’erborista che chiedeva aiuto agli spiriti del mondo vegetale per selezionare correttamente le erbe.


Ambra bianca.

Molto rara, rappresenta l’1-2% di tutta ambra baltica. È chiamata anche ambra Reale e nel passato veniva paragonata all’avorio. Spesso, per il suo miscuglio di diverse tonalità, l’ambra bianca ricorda un vero e proprio dipinto.

Grazie al sole, i terpeni della resina si sono vaporizzati molto velocemente, creando una schiuma con migliaia di microbolle all’interno: per questo motivo, è la tipologia di ambra più leggera. In un millimetro quadrato di ambra bianca può esserci un milione di microbolle di un diametro che va da 0,001 a 0,0008 mm: più sono e più fini sono le microbolle, più bianca è l’ambra.

Nell’antichità, l’ambra bianca veniva usata per creare farmaci molto costosi per la cura delle malattie cardiache.


Ambra rossa.

Estremamente rara, rappresenta lo 0,5% di tutta ambra baltica. L’ambra di color rosso ha una variazione di tono che parte dall’arancione ed arriva fino al rosso scuro. Questo dipende da quanto tempo l’ambra è rimasta all’aria: durante l’ossidazione, con l’esposizione alla luce solare o con le foreste in fiamme. L’ambra infatti interagisce con l’ossigeno, si ossida, e così cambia colore.

L’ambra trasparente diventa lentamente sempre più rossa, quella gialla, più arancione.

Si tratta di un processo molto lungo: il cambiamento della tonalità dei colori può essere visto dopo 50-70 anni. Più l’ambra è vecchia, più è apprezzata, perché è considerata “matura”.

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